A partire dal 28 giugno 2025 anche il mondo del libro entra ufficialmente nell’era dell’accessibilità. Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA), l’intera filiera editoriale – dalla produzione alla distribuzione – è chiamata a rispettare nuovi obblighi per garantire l’accesso paritario a prodotti e servizi digitali. Sono inclusi ebook, lettori digitali, piattaforme di e-commerce e sistemi di distribuzione.
Non si tratta solo di un adeguamento normativo, ma di un profondo cambiamento culturale e strutturale. Gli editori europei – e italiani – dovranno assicurare che i contenuti siano nativamente accessibili.
Dagli epub ai metadati, dai DRM ai canali di vendita, ogni aspetto dovrà essere pensato per permettere anche a persone non vedenti, ipovedenti (o con altre disabilità) di leggere, studiare, acquistare e informarsi in autonomia.
Il ruolo pionieristico di Fondazione LIA
Fortunatamente, l’Italia non arriva impreparata a questa scadenza. Dal 2014, Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili, nata da AIE e UICI, ha svolto un lavoro fondamentale per sensibilizzare il settore, accompagnare gli editori e promuovere l’accessibilità come valore condiviso e obiettivo concreto.
Grazie a questo impegno, oggi esiste un catalogo di oltre 38.000 ebook accessibili, costruito in collaborazione con decine di editori.
LIA ha contribuito alla definizione degli standard internazionali, promosso formazione, consulenze, progetti europei e messo a disposizione strumenti pratici per orientarsi in un ambito ancora complesso e in continua evoluzione.
Un’estate all’insegna della consapevolezza
Proprio mentre il decreto legislativo n. 82/2022 entra in vigore in Italia, Fiesole ospita la prima edizione della European Accessibility Summer School (26-27 giugno). Due giornate promosse da APACE, per riflettere sulle buone pratiche già adottate e affrontare insieme le nuove sfide del settore.
Intanto, molti editori italiani hanno già avviato da tempo il proprio percorso verso l’accessibilità, anche oltre gli obblighi normativi.
European Accessibility Act: un impegno condiviso
Dal mondo trade a quello educational, le testimonianze raccolte mostrano un settore in trasformazione.
- Gruppo Feltrinelli, con i marchi Apogeo e Gribaudo, ha aggiornato i processi editoriali per produrre EPUB3 conformi alle specifiche internazionali.
- GeMS ha reso gran parte del proprio catalogo accessibile già prima dell’entrata in vigore dell’EAA, grazie a un impegno costante in collaborazione con la biblioteca Regina Margherita.
- Mondadori ha integrato l’accessibilità nel proprio Piano di Sostenibilità, intervenendo sia sulle pubblicazioni trade che scolastiche.
- Zanichelli ha adottato un approccio sistemico, intervenendo su ebook, lettori, piattaforme e processi grazie anche all’intelligenza artificiale.
- Erickson, Sanoma, La Scuola, il Mulino, Ediciclo, Sonda, Iperborea e Effatà hanno fatto dell’accessibilità una scelta culturale e un valore strategico.
Non mancano le realtà tecnologiche coinvolte nella filiera.
- Casalini Libri lavora all’interoperabilità dei metadati e all’accessibilità dei propri sistemi.
- MLOL – MediaLibraryOnLine aggiornerà nel 2026 la propria piattaforma per garantire piena conformità alle nuove normative.
European Accessibility Act: una sfida collettiva che è solo all’inizio
Molto è stato fatto, ma il lavoro vero inizia ora.
Come sottolinea Cristina Mussinelli, segretario generale di Fondazione LIA:
«Abbiamo posto ottime basi. Ora serve continuare a investire in formazione, aggiornamento tecnologico, dialogo con le istituzioni e coinvolgimento dell’intera filiera. L’accessibilità è una sfida di sistema, ma anche una straordinaria opportunità di crescita per tutta l’editoria».
Il salto culturale è avvenuto. L’obiettivo ora è rendere l’accessibilità una condizione strutturale e permanente, affinché ogni persona – senza distinzioni – possa accedere liberamente alla lettura, alla conoscenza, all’immaginazione.
Perché il diritto alla lettura non può avere barriere.