Il Lingotto, simbolo indiscusso di Torino, è uno dei più importanti e affascinanti esempi di architettura industriale in Italia. Oggi ospita, tra gli altri eventi di prestigio, il Salone Internazionale del Libro.
Questo monumentale edificio ha visto trasformarsi nel corso dei decenni il suo significato e la sua funzione. Racconta oggi una storia unica che unisce la rivoluzione industriale all’eccellenza culturale contemporanea.
Ma il Lingotto è molto più di un semplice contenitore di eventi. È infatti una testimonianza viva della capacità dell’uomo di trasformare lo spazio e di dare nuova vita a luoghi che, pur avendo un passato carico di memoria, sono destinati a evolversi.
Il Lingotto: alchimia tra industria e architettura
Costruito tra il 1916 e il 1923 su progetto dell’architetto Giacomo Matté Trucco, il Lingotto nasce come una fabbrica per la produzione di automobili Fiat.
La sua struttura, di straordinaria modernità per l’epoca, riflette perfettamente lo spirito del tempo, segnato dalla spinta verso l’innovazione e la tecnologia. Non è un caso che, fin dalla sua progettazione, il Lingotto fosse pensato come una macchina perfetta.
L’edificio stesso è un vero esempio di ingegneria e funzionalità. Un impianto di produzione all’avanguardia che seguiva un principio basilare. Ovvero la razionalizzazione dei flussi di lavoro attraverso una logica di spazi lineari e interconnessi.
La peculiarità di questo stabilimento risiedeva in un’idea rivoluzionaria. L’automobile veniva prodotta ai piani inferiori e, attraverso una rampa a spirale che parte dal tetto, veniva testata e messa su strada direttamente da lì. Come una sorta di “vittoria finale” nel lungo processo produttivo.
Nel 1982, con la chiusura dello stabilimento produttivo, il Lingotto iniziò a trasformarsi in un centro culturale. Un ambizioso progetto di ristrutturazione mantenne intatto il suo spirito industriale pur accogliendo nuove funzioni.
A partire dal 1994, con la ristrutturazione firmata dall’architetto Renzo Piano, il Lingotto è diventato uno degli spazi più iconici di Torino, destinato a ospitare eventi di rilevanza internazionale, tra cui il Salone Internazionale del Libro.
La pista sul tetto
Una delle caratteristiche più affascinanti e curiose del Lingotto è sicuramente la famosa pista di collaudo sul tetto. Un elemento che, agli occhi dei più, può sembrare una stravaganza, ma che in realtà rappresenta un gesto di genialità industriale.
La pista è lunga 2,5 chilometri e si snoda su una serie di curve mozzafiato. Fu progettata per consentire ai veicoli prodotti di effettuare il test finale prima di essere messi sul mercato.
Questo spazio, che un tempo accoglieva le vetture Fiat appena uscite dalla fabbrica, è oggi una delle attrazioni più suggestive e inusuali di Torino.

Percorrere a piedi o in bici questa pista visitabile è un’esperienza che riesce a mescolare il fascino della storia con quello della modernità. Salire su quel tetto significa camminare in un luogo dove passato e presente si intrecciano.
La vista che si apre sulla città di Torino, inoltre, con i suoi straordinari panorami sui colli e sulla maestosa Mole Antonelliana, è impagabile.
In alcuni periodi dell’anno, la pista ospita eventi all’aperto, mostre d’arte e performance che catturano l’attenzione di un pubblico sempre più vasto e curioso. E durante il Salone del Libro di Torino è possibile, per tutti i visitatori della fiera, fare un pit stop proprio lì.